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Il dropshipping è un modello di business online originario degli USA, che recentemente ha preso piede anche in Italia spinto dalle dinamiche che si sono venute a creare post pandemia da Covid-19. In questo articolo scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta, perché conviene, e passo per passo tutti gli step da seguire per poter aprire la propria attività di dropshipping.

Che cos’è il dropshipping

Il concetto che sta alla base di questo nuova tipologia di business è molto semplice: il venditore acquista la merce dal proprio fornitore soltanto dopo aver concluso la vendita al cliente finale. Parliamo di un modello applicabile soltanto ai negozi online, per i quali non è più necessario avere a disposizione un magazzino né realizzare ordini con pagamenti anticipati al fine di avere fisicamente disponibili i prodotti da vendere.

Il venditore costituisce semplicemente un canale tra l’acquirente e il grossista, che si incaricherà direttamente dell’imballaggio e della spedizione dei beni. Questi ultimi vengono acquistati e pagati dal gestore dell’ecommerce nel momento in cui l’ordine viene confermato dal cliente, evitando così di dover fare i conti con rimanenze in magazzino e di incorrere in difficoltà nella vendita delle stesse.

Durante tutto il processo, il grossista resterà anonimo: sarà infatti il venditore a rispondere al compratore in caso di problematiche, rallentamenti nella spedizione o non conformità dei prodotti, nonostante non sia lui il diretto responsabile di tutti questi processi logistici. Allo stesso modo, è la reputazione del venditore ad accrescere quando l’attività procede al meglio e i clienti sono soddisfatti, sebbene di fatto la merce non venga da lui realizzata, né imballata, né spedita.

La vendita in dropshipping è diventata sempre più popolare grazie ai numerosi vantaggi che offre, primo fra tutti la possibilità di dar vita al proprio business senza la necessità di investire grandi capitali. Non servendo più un magazzino per stoccare la merce, personale per imballare i pacchi, corrieri per la loro spedizione, né tantomeno ordini anticipati al grossista, il venditore avrà la possibilità di canalizzare tutte le risorse nella costruzione del sito web e nelle sponsorizzazioni per promuovere la propria azienda. In questo articolo avevamo parlato nel dettaglio di tutte le strategie attuabili per avere successo nella vendita online.

Ovviamente è necessario tenere in considerazione le spese legate all’apertura di un nuovo ecommerce, il salario di eventuali dipendenti e collaboratori, così come le tasse che verranno applicate come succede per tutte le altre imprese. Tutto sommato, è possibile partire con un budget molto più limitato rispetto a quanto accade nel caso delle tradizionali attività, sia online che offline.

Pro e contro del dropshipping

Tutti sappiamo quanto negli ultimi due anni le abitudini di consumo dell’intera popolazione siano mutate (come avevamo già visto qui), spianando ancora di più la strada all’online a discapito dei negozi fisici. Il dropshipping è la nuova frontiera dell’ecommerce, che garantisce numerosi benefici a chi vi ricorre. Innanzitutto, come citato in precedenza, il capitale di investimento sarà veramente esiguo: parliamo di circa 8/10 mila euro annui, considerando le spese per l’hosting dell’ecommerce (variano a seconda delle piattaforme a cui ci si affida), i costi delle pubblicità (un investimento di 200€ mensili è un buon punto di partenza), e le tasse comprensive di apertura di partita IVA, contributi e commercialista. A queste cifre si aggiungerà il salario di eventuali dipendenti e collaboratori.

Dopo aver parlato dei (bassissimi) costi per l’apertura di un negozio online in dropshipping, è il momento di valutare i margini di guadagno che, nella maggior parte dei casi, risultano veramente vantaggiosi toccando il 30%: in generale, un margine medio che si attesti tra il 15% e il 20% è ottimo.

Un altro grosso vantaggio riguarda i fornitori: grazie al dropshipping sono in grado di raggiungere un bacino di utenti ancora più ampio, a condizioni davvero competitive.

Questo modello di business, tuttavia, presenta anche alcuni aspetti negativi che è bene tenere in considerazione prima di gettarsi a capofitto.

Il principale per il venditore è il rischio di avere a che fare con fornitori disonesti, che mineranno di riflesso la reputazione della propria attività. Una cattiva gestione delle spedizioni, poca attenzione negli imballaggi, mancanza di reale disponibilità in magazzino, sono tutte evenienze che rischiano di compromettere seriamente la buona riuscita del business.

Inoltre, considerando che molti grossisti provengono da paesi asiatici, Cina principalmente, è possibile che il compratore incorra in tasse doganali, in particolar modo superando certe soglie di spesa.

Tutti questi inconvenienti possono essere, se non del tutto evitati, per lo meno arginati scegliendo accuratamente i propri grossisti, diffidando da coloro che propongono prezzi ben al di sotto della media e di cui non è facile reperire recensioni, feedback e informazioni dettagliate.

Come fare dropshipping nella pratica

Il processo per l’avviamento di un’attiva di dropshipping online assomiglia molto, almeno nella fase iniziale, all’apertura di qualsiasi altra attività commerciale. Per prima cosa è necessario avere una partita IVA, il codice ateco 479110 e l’iscrizione al registro delle imprese. Dopo di che andrà fatta la registrazione all’INPS, la segnalazione dell’apertura allo sportello SUAP del proprio comune, e la scelta del regime fiscale al quale ci si vorrà attenere.

Una volta mossi questi primi passi, bisognerà prendersi del tempo per condurre un’indagine approfondita del mercato d’interesse: trovare una nicchia ancora non affollatissima è imprescindibile se si desidera che il business abbia successo. In secondo luogo, è necessario definire l’identità del marchio: chi vogliamo essere e come vogliamo apparire ai potenziali clienti? Unicità e carattere sono fondamentali per distinguersi dalla massa ed essere facilmente ricordati dal pubblico.

L’ultimissimo passo prima di iniziare, e anche uno dei più importanti, è la scelta dei fornitori. Questi ultimi sono coloro che determineranno la riuscita o il fracasso dell’attività grazie alla qualità dei loro servizi.

Tra i principali requisiti devono esserci:

-Spedizioni tracciabili in ogni momento, affidate a corriere conosciuti ed efficienti

-Offerta di diverse modalità di pagamento

-Disponibilità di resi e rimborsi a termini vantaggiosi per il cliente finale

-Possibilità di reperire recensioni e feedback sulle esperienze pregresse dei fornitori

-Discrezione nell’invio dei prodotti, che non devono far riferimento in nessun modo al grossista ma solo al venditore

Esistono tantissime piattaforme online dove è possibile entrare in contatto con i migliori dropshipper italiani e globali, suddivisi per categoria di appartenenza. Alcune richiedono un canone per l’iscrizione iniziale, mentre altre sono completamente gratuite e fruibili da chiunque. Tra le più famose troviamo LightInTheBox, BigBuy, PrezzoOK, Aliexpress, B2BGriffati…

Non vi resta che scegliere il settore e dare il via alla vostra attività di dropshipping!

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