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Negli ultimi trent’anni, il modo di fare acquisti è stato totalmente trasformato a causa dell’avvento di internet e dell’e-commerce.
Con questo termine si indicano non solo tutte le transazioni effettuate sul web, ma anche le operazioni che intercorrono prima e dopo la vendita per supportarla e assisterla.
In questo articolo capiremo quali siano le sottocategorie dell’e-commerce e le migliori strategie per vendere online.
Differenza tra ecommerce diretto e indiretto e i modelli al loro interno
L’e-commerce può essere suddiviso in due branche ben distinte tra loro, a seconda della tipologia di bene commercializzato.
Il cosiddetto “e-commerce diretto” o “online e-business” è quello che si occupa della vendita di beni non materiali ma virtuali: in questo caso il prodotto acquistato non ha bisogno di essere trasferito materialmente nelle mani dell’acquirente, ma egli può entrarne immediatamente in possesso grazie, per esempio, a un download o a un’email ricevuta.
Al contrario, l'”e-commerce indiretto” o “offline e-business” tratta tutti quei beni materiali che necessitano di spedizione e trasporto per raggiungere colui che li ha acquistati via internet.
Entrambi questi due modelli possono a loro volta essere classificati in base al rapporto che sussiste tra le due parti, quella venditrice e quella acquirente.
Il commercio B2B (business to business) si instaura tra due imprese, solitamente appartenenti al medesimo settore ma occupanti due posti della catena produttiva ben diversi: per esempio, un’azienda produttrice di biscotti acquisterà da un’azienda specializzata nella lavorazione del cioccolato le gocce necessarie per guarnire i propri dolci.
Quando parliamo di B2C (business to consumer) invece ci riferiamo al classico modello di acquisto online, nel quale un cliente privato accede a un negozio virtuale per comprare la merce di cui ha bisogno. L’impiego di una piattaforma che simuli virtualmente la struttura di un negozio, servendosi di strumenti come il carrello e la raccolta e lo studio dei dati dei propri clienti, viene chiamata “storefront model“.
Ultima, ma non per importanza, troviamo la modalità C2C ovvero consumer to consumer. In questo caso, i clienti occupano entrambe le parti della transazione, che avvengono su piattaforme il cui compito è soltanto di ospitarle e attuare da intermediario. La tipologia più conosciuta di commercio C2C è quella a base d’asta (auction model), dove vengono inseriti beni con un prezzo di partenza, e la vendita verrà aggiudicata dall’acquirente che abbia offerto di più e più velocemente rispetto agli altri interessati.
Strategie per far funzionare l’ecommerce: newsletter e DEM
Come anticipato precedentemente, il mondo dell’e-commerce non si sviluppa soltanto nelle singole transazioni di vendita e acquisto, ma va affiancato anche da strategie commerciali e di marketing ben precise per farlo funzionare al meglio.
La mera esistenza di un sito web che proponga beni materiali o immateriali non è sufficiente a garantire le vendite, né tantomeno alla creazione di una clientela fidelizzata. Qui entra in campo il marketing proponendo diverse soluzioni da sfruttare singolarmente o in combinazione per ottimizzare i risultati online.
La newsletter è uno degli strumenti più popolari e sfruttati, che consiste nell’invio massivo di email contenenti informazioni sul proprio prodotto, inviti, offerte e sconti, al fine di consolidare il rapporto tra le parti e mantenere alto l’interesse dei consumatori.
Come abbiamo visto in questo articolo, per trarre grossi vantaggi dall’utilizzo della newsletter, è necessario redigerla in maniera accurata, seguendo linee guida che ne determineranno la riuscita.
Un’altra tipologia di comunicazione via mail in grado di supportare e ottimizzare la resa dell’e-commerce è la cosiddetta DEM (direct email marketing), che differisce dalla newsletter principalmente per l’obiettivo che si prefigge, che in questo caso è prettamente la conversione delle aperture nel più alto numero di acquisti o sottoscrizioni possibili.
Marketing di affiliazione per pubblicizzare la propria attività di ecommerce
Lo avevamo anticipato in questo articolo di approfondimento: l’affiliazione è una strategia win-win che consente alle imprese di ampliare la propria portata, servendosi del supporto dei clienti.
Questi ultimi si convertono in veri microinfluencer che, condividendo esperienze, pareri e recensioni sui prodotti e allegandovi il link diretto per l’acquisto, possono guadagnare una percentuale sul venduto.
Si tratta quindi di un sistema di rendita passiva molto apprezzato in quanto detiene il potenziale per trasformarsi in una vera professione quando sfruttato a dovere. Sono tantissime le piattaforme che si occupano di affiliazioni, sulla quali ci si può iscrivere in pochi clic, scegliere le categorie di interesse e iniziare a guadagnare semplicemente condividendo i link tracciabili con amici, conoscenti e contatti social.
Il marketing di affiliazione va a braccetto con le tecniche viste in precedenza, legate all’email marketing: questo perché i link affiliati possono e dovrebbero essere diffusi sfruttando l’immensa portata delle newsletter.
Quello dell’affiliate marketing è un mondo che va approcciato con determinazione e pazienza, in quanto non si tratta di una soluzione per fare soldi facili e veloci, quanto più un investimento per il futuro, in grado di dare grandi soddisfazioni soprattutto sul lungo termine.