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Nonostante il sopravvento preso dai social network nell’ultimo decennio, non solo all’interno della quotidianità di una grande percentuale di popolazione, ma anche e soprattutto a livello di marketing, gli esperti ritengono tuttora saggio ed efficace per un’azienda affidarsi sia alle strategie di sponsorizzazione “classiche” che a quelle “smart” che coinvolgono il web.
Vediamo quindi le caratteristiche di entrambe le categorie e qualche indicazione per farle confluire in un mix vincente.
Cosa sono e come funzionano le sponsorizzazioni
Con sponsorizzazione si intende un investimento da parte di un’attività commerciale, a favore di eventi, manifestazioni, spettacoli o programmi, organizzati a livello locale o nazionale, al fine di inserire il proprio marchio in maniera visibile durante gli stessi e aumentarne la popolarità.
Al giorno d’oggi, la sponsorizzazione di eventi riscontra un ritorno economico più lento e meno proficuo a causa dell’avvento dei social, nonché del particolare momento storico e sociale in cui ci troviamo, ma queste motivazioni non dovrebbero costituire dei deterrenti per l’imprenditore che desideri accrescere la propria brand awareness.
Le manifestazioni “classiche”, infatti, presentano una lunga serie di vantaggi:
–Aumentano la credibilità: associando una marca a un determinato evento, sia esso benefico o a scopo di lucro, si presenta l’azienda come “vicina”, attiva e calata nel proprio territorio.
–Aumentano la popolarità: il consumatore viene costantemente esposto al brand, alla sua immagine e al suo logo prima, durante e dopo lo svolgimento dell’evento stesso. Basta pensare alla risonanza di una partita di calcio di serie A, dove gli sponsor godono di visibilità non solo durante l’incontro, ma anche durante interviste e approfondimenti precedenti e successivi.
–Aumentano la copertura: grazie ai mezzi di comunicazione odierni, infatti, un evento è in grado di raggiungere molte più persone di quelle realmente presenti nel momento dello svolgimento.
–Aumentano l’engagement: le interazioni con il proprio target subiscono un’impennata, in quanto il brand si mostra disponibile alla comunicazione face to face.
–Generano lead: in ogni fase dell’evento è possibile trovare e accogliere nuovi potenziali clienti, magari non facenti parte del proprio target, ma interessati a ricevere maggiori informazioni e possibilmente a finalizzare un acquisto.
Le Sponsorizzazioni Social
Secondo recenti ricerche, il 97% delle piccole imprese utilizza i social network per attirare nuovi clienti, e il 63% dei consumatori, cercando aziende online, si è dimostrato propenso ad affidarsi a quelle con la presenza social più attiva e consolidata.
Le sponsorizzazioni smart costituiscono la nuova frontiera del marketing e vengono progettate per raggiungere in maniera mirata solo il target dell’azienda, tramite ADV personalizzate sui contenuti selezionati.
Grazie al budget preimpostato e definito, non si rischia di incappare in imprevisti o incomprensioni, al contrario: gli strumenti di monitoraggio presenti sulle varie piattaforme consentono di controllare le interazioni e raccogliere informazioni aggiuntive sul proprio target di consumatori.
Attualmente, si stima che il 68% della popolazione globale utilizzi dispositivi mobili per accedere a internet, motivo per cui un sito e le sue relative ADV, necessitano obbligatoriamente di un’interfaccia breve e intuitiva che si presti alla visualizzazione su smartphone.
Le sponsorizzazioni sui social media possono avvenire non solo tramite inserzioni pubblicitarie, ma anche tramite influencer marketing, ovvero partnership con figure specializzate in diversi settori (moda, fitness, benessere, videogaming), che rappresentano un vero e proprio punto di riferimento per i propri followers. Questo tipo di sponsorizzazione può essere di natura remunerata (cash sponsored) oppure no (non cash sponsored) qualora il content creator ricevesse soltanto campioni o sconti da parte dell’azienda, ma non un compenso monetario.
Identificandosi con l’influencer, il consumatore sarà propenso a identificarsi anche con i prodotti da lui proposti. Si tratta di una tipologia di pubblicità più indiretta e sottile, ma altamente efficace in quanto intensa e capace di far percepire all’utente famigliarità con lo sponsor, in questo caso l’influencer.
Al fronte di queste premesse, è obbligatorio dichiarare sempre la presenza di un’inserzione pubblicitaria anche quando effettuata sui social media, per scongiurare il rischio di pubblicità occulta.
Campagne social: stretegie per il successo
Ogni campagna pubblicitaria che si rispetti deve nascere con un obiettivo ben preciso e seguire un iter il più possibile rigoroso al fine di raggiungerlo. Anche nel caso dei social network, lo scopo delle campagne di marketing è quello di incrementare la brand awareness, l’engagement e la brand affinity.
Comunicare i valori del brand è il primo step per coinvolgere il proprio target, tenendo sempre a mente che la personalità, lo stile e la filosofia degli influencer che si recluteranno per farlo saranno rappresentativi del marchio nel bene e nel male: pertanto è estremamente importante scegliere figure il più possibile in linea con il messaggio che si vuole trasmettere.
L’interazione con gli utenti è anch’essa fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia con la clientela, che così facendo si sentirà coccolata e invogliata a supportare il marchio: usare un linguaggio consono al contesto e renderlo colloquiale entro i limiti, aumenterà quel senso di famigliarità citato in precedenza. Per enfatizzare ancora di più la “vicinanza”, strumenti come video, stories e reel sono perfetti in quanto in grado di valorizzare la sfera emotiva e “umana” ancora meglio di una semplice fotografia.
Per offrire un’esperienza il più possibile personalizzata, è possibile sfruttare le funzioni domande e sondaggi: gli utenti amano essere coinvolti e non soltanto subire passivamente serie infinite di inserzioni pubblicitarie da parte di aziende e influencer.
E in caso di gaffe, che si fa? (Quasi) nulla è imperdonabile: l’importante è mostrarsi umili e disposti ad ammettere di aver sbagliato, ancora una volta a sottolineare la propria umanità e vicinanza con il cliente.